Testa leggera, occhi curiosi, cuori felici, domande infinite. Quest’anno, il branco Waingunga è partito più energico che mai per i tre giorni del campetto di Pasqua, passati in un piccolo e caratteristico borgo di Coazze, con case di pietra, legna da bruciare e boschi incantati.
La fatica della salita fino a Borgata Botta è stata tanta e intensa, soprattutto per i cuccioli, ma nessuno mai si è dato per vinto, perché, si sa, quando si pensa di non farcela più, è proprio allora che ce la si fa.
I tre giorni passati lassù sono stati divertenti, spensierati, a volte pesanti, ma tutti alla fine siamo tornati a casa arricchiti. Abbiamo riso di gusto alle belle barzellette raccontate davanti a una buona cotoletta impanata che è rimasta nel piatto circa 10 secondi. Abbiamo giocato come matti a Chil, imparando che giocando da soli contro tutti si perde ma, se ci si allea con i compagni e si fa gioco di squadra, la vittoria è assicurata. Abbiamo riflettuto sull’importanza di prenderci cura della natura che ci circonda, imparando a conoscere le piante, i fiori, gli alberi, e sulla bellezza di essere tutti diversi, ognuno con dei pregi e dei difetti, che insieme si completano, rendendoci a tutti gli effetti una grande comunità. Abbiamo cantato il kamaludu a squarciagola, improvvisato scenette al ritmo del jazz degli Aristogatti e inventato giochi che, alla fine, hanno appassionato un po’ tutti. Abbiamo fatto merende piene di zuccheri e abbiamo lottato contro verdure bollite, uscendone da vincitori. Abbiamo faticato alle lupettiadi, correndo più che potevamo, a volte cascando a terra, gambe all’aria, ma tutti, proprio tutti, siamo arrivati al traguardo, con il tifo dei compagni che ci correvano a fianco. Siamo andati a dormire tutti stanchi morti e ci siamo risvegliati ancora più forti e resistenti, tutti, o quasi tutti. Ci siamo conosciuti tutti meglio, sedendoci vicini a persone con cui nel resto dell’anno non avevamo parlato molto, scoprendo in ognuno una caratteristica simpatica e piacevole.
Insomma, abbiamo fatto tanto, riuscendoci alla grande, o quantomeno provandoci, ma sempre, in ogni caso, facendo del nostro meglio.